Il regista

Massimo Alì Mohammad

Nato a Napoli nel 1983 da madre italiana e padre pakistano, studia discipline dell’arte e dello spettacolo all’università di Napoli L’Orientale. Inizia a girare cortometraggi nel 2003 e, nel 2008, vince la menzione speciale al Festival di Torino con il cortometraggio La Nonna. Intanto collabora con il gruppo teatrale inglese Organic Theatre e realizza documentari sui loro lavori.

Nel 2010 si trasferisce a Ferrara per completare i propri studi e si laurea con una tesi sul regista cecoslovacco Jan Švankmajer. Mentre conclude i propri studi, inizia a collaborare con l’Ass.ne di promozione sociale Feedback di Ferrara, iniziando a realizzare documentari e video.

Il primo è Mignon, su un cinema a luci rosse sito in una chiesa sconsacrata di Ferrara, poi L’occulto della terra, sull’antica tradizione della ricerca del tartufo, e Das ist Walter, sulla rinascita culturale della città di Sarajevo dopo il conflitto balcanico.

Dal 2013 collabora con la Meyerhar Productions di Seattle per realizzare il film Amore tra le rovine.

Filmografia completa

 


Informazioni sulla compagnia di produzione

Le prospere origini della Meyerhar Productions

Dopo una lunga carriera come dirigenti e produttori nel settore radio televisivo, Richard Meyer e Susam Harmon si sono dedicati ad altri interessi—lui al cinema, lei allo studio della lingua Italiana. Richard è ritornato alla sua grande passione—il cinema—scrivendo libri su famosi attori cinesi interpreti nel cinema muto, insegnando storia del cinema alla Seattle University ed andando ai festival del cinema in giro per il mondo. Susan voleva realizzare uno dei sogni della vita, imparare l’italiano e, dopo un paio di anni di intenso studio, ha iniziato a fare pressioni per passare sempre più tempo in Italia.

Dal momento che Meyer e Harmon sono sposati, lui non voleva solo soddisfare il desiderio della moglie ma anche stare con lei. Quindi ha proposto di produrre film con un giovane regista italiano che avevano incontrato qualche anno prima a “Le Giornate del Cinema Muto", una settimana dedicata al festival del cinema muto che si tiene ogni anno a Pordenone, in Italia. Sarebbe stata una situazione vantaggiosa per tutti: avrebbero potuto trascorrere più tempo in Italia e contemporaneamente entrare nel mondo del cinema indipendente.

Tutto è andato a segno con la creazione della Meyerhar Productions nel 2014. Questo primo film, Amore tra le rovine è scritto e diretto da Massimo Alì Mohammad, originario di Napoli, che ora vive a Ferrara, dove è anche ambientato il film. La Meyerhar Productions ha sede a Seattle, nello stato di Washington, dove Meyer e Harmon vivono in una casa galleggiante.

 

Città di Ferrara, Italia

La città di Ferrara conta più di 130.000 abitanti ed è situata nella regione Emilia-Romagna, nel Nord d’Italia, a circa cinquanta chilometri a Nordest di Bologna. Grazie alla famiglia d’Este, che governò la città per circa 400 anni (1208-1598), Ferrara presenta una splendida mescolanza di architettura Medievale e Rinascimentale.  Ercole d’Este diede il compito all’architetto Biagio Rossetti, nel 1492, di integrare perfettamente la parte nuova della città a quella vecchia. Esistono ancora molti palazzi risalenti al primo Rinascimento e le mura intorno a Ferrara sono tra le meglio conservate in Italia. Oggi si può esplorare Ferrara a piedi o in bicicletta e per questo è una tra le città italiane più apprezzate dai turisti.

Conosciuta per la sua bellezza e importanza culturale, Ferrara è stata nominata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

Secondo l’UNESCO: Ferrara è una splendida città rinascimentale che ha mantenuto il tessuto urbanistico originario quasi intatto. Gli sviluppi urbanistici espressi a Ferrara avranno una profonda influenza sull’evoluzione della progettazione urbanistica nel corso dei secoli successivi. La splendida corte estense attirò una grande quantità di artisti, poeti e filosofi nel corso dei due importanti secoli del Rinascimento.

Tra le grandi città italiane, Ferrara è l’unica a non avere un impianto urbanistico derivante da una planimetria romana. Il tessuto urbanistico non si è sviluppato da una zona centrale ma da un’asse lineare, lungo il fiume Po, con strade longitudinali e trasversali attorno alle quali si è organizzata la città medievale. La caratteristica più importante della storia urbana di Ferrara si basa sul fatto che si è sviluppata dal 14th secolo in poi e, per la prima volta in Europa, è stata costruita sulla base di piani regolatori che sono in uso ancora oggi in tutte le città moderne.


La Prima Guerra Mondiale e i dirigibili

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Con il termine dirigibile, anche chiamato aeronave, si intende un tipo di aeromobile che ha la capacità di rimanere e manovrare nell’ aria con i propri mezzi. I primi dirigibili usavano l’idrogeno come gas di sollevamento perché è meno denso dell’aria ed era ampiamente disponibile agli inizi del 1900.

Nel libro “La Guerra nell’aria”, pubblicato nel 1908, HG Wells prevede l' utilizzo di aerostati come bombardieri e velivoli da guerra. Le forze italiane furono le prime a usare i dirigibili a scopi militari durante la guerra italo-turca, che ebbe inizio nel marzo 1912. Durante la Prima Guerra Mondiale, il dirigibile fu utilizzato all'inizio della guerra dai tedeschi, francesi e italiani in missioni esplorative e bombardamenti mirati.

I dirigibili erano abbattuti di frequente. Per far fronte a questo problema, furono sviluppati nuovi modelli in grado di raggiungere maggiori altitudini. Questo tuttavia creò nuovi problemi perché peggiorò l’accuratezza dei bombardamenti.

Entro la fine della guerra, gli aerei avevano sostituito i dirigibili o gli aerostati come bombardieri. Gli ultimi dirigibili tedeschi furono distrutti o consegnati alle forze alleate come parte dell’indennizzo di guerra.


L’Italia e la Prima Guerra Mondiale

Il 3 maggio 1915, l'Italia entrò ufficialmente in guerra a fianco degli Alleati, Gran Bretagna, Francia e Russia, dichiarando guerra all'Austria - Ungheria. L’Italia si unì agli Alleati, anche se in precedenza aveva stretto un patto con la Germania e l'Austria -Ungheria. Con il trattato segreto di Londra, gli Alleati promisero all’Italia compensi territoriali se si fosse unita a loro.

Nonostante l’Italia fosse appena diventata una nazione unificata nel 1859, con una popolazione di 36 milioni di abitanti, riuscì a mobilitare 1,2 milioni di uomini come combattenti. Entro la fine del 1917, gli austriaci e gli italiani avevano combattuto in undici battaglie con gravi perdite da entrambe le parti. La guerra si concluse sul fronte italiano nel novembre 1918, dove più di 650.000 italiani persero la vita, in combattimento o in seguito a ferite riportate, e più di 950.000 furono feriti.

Il progetto di Amore tra le rovine rientra nel programma nazionale per le commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione per gli anniversari d’interesse nazionale.